Post by ArAmeshNon lo voglio confutare, ma tra le due date ci sono due secoli. Bisogna
capirsi su cosa si intenda per "occidentalizzazione". Soprattutto fuori
dall'occidente - lo so anche per esperienza diretta - con questo termine
si intende l'entrata nella modernità. Ovviamente modernità non è da
intendersi solo in senso tecnologico (quello semmai ne è un frutto) ma
soprattutto sociale e amministrativo.
Si, direi che è meglio.
La creazione di un parlamento di fatto ostaggio della casta militare non
mi pare una caratteristica dell'occidente.
Post by ArAmeshForse sostituendo il termine "modernità" al termine
"occidentalizzazione" ci capiamo meglio. Sul punto c'è una diffusa
opinione tra gli storici che sostiene non sia mai esistita una
"modernità non occidentale", o meglio una modernità non innescata
dall'occidente.
Modernità tecnologica ok.
Modernità culturale no.
Noi occidentali abbiamo innescato una modernizzazione tecnologica ed
esportato determinati modelli sociologici. Questi modelli,
principalmente per effetto imitazione, si sono diffusi in molti paesi
arrivando addirittura a soppiantare la cultura originale (in certi
casi). Il Giappone prima di MacArthur era una eccezione in questo senso.
Accetto la modernizzazione tecnologica ma rifiutò la modernizzazione
sociale. La società che iniziò la seconda guerra mondiale era una
società fortemente divisa in caste. Con i figli ed i nipoti della casta
guerriera dei samurai che erano ancora saldamente al comando. Questa
società da un lato ebbe enormi risultati che nessuno può negare. Nessuna
altra società è passata dal medio evo al XX secolo in una generazione.
Ma il suo limite era anche questo. L'essere governata, sostanzialmente,
da "ignoranti" (notare le virgolette) "feudatari" (notare le virgolette)
che non avevano la più pallida idea di cosa si mettevano contro. L'opera
di MacArthur fu di vera modernizzazione del paese nell'ottica di
continuità. E di questo i giapponesi gli sono grati.
Post by ArAmeshMacArthur non arriva in un paese arretrato, arriva in un paese moderno
che ha tenuto testa a potenti eserciti coloniali per un secolo. Cosa che
- per dirne una - l'India dei Mughal o la Persia dei Qadjar non sono mai
riusciti a fare perché appunto non avevano affrontato per tempo il nodo
della modernità.
Sull'Italia c'è da aprire un discorso a se.
Per dirne una in Giappone l'elité andava in accademia militare ed era un
onore essere un soldato. In Italia questo no con tutte le ricadute che
se ne possono avere.
Post by ArAmeshC'è un bel filmaggino anche, sull'argomento. Tabu-Gohatto.
Cerco di vederlo.
Post by ArAmeshNon posso fare a meno di notare che l'esito della seconda fase senza la
prima sarebbe stato ben diverso. Altre nazioni non hanno potuto isolarsi
come hanno fatto i Tokugawa, e quando c'è stata la seconda fase
semplicemente non esisteva sufficiente capitale nazionale accumulato da
permettere un'industrializzazione autonoma. Erano tutti dipendenti degli
occidentali, da anni.
Insomma.
Il Giappone non aveva risorse per cui era poco appetibile agli
occidentali. Si sapeva poco se non che era a stento a livello di
autosufficienza per il cibo, che avevano poche materie prime
interessanti (oro, argento, diamanti o coltivazioni di pregio) e
venivano giudicati poco più che dei selvaggi. Molto meglio la Cina che
era grande, ricca e facile preda.
Quando il commodoro Perry arriva non rapporta di ricchezze ma di un
mercato potenziale per prodotti di base.
L'Intelligenza giapponese fu nel non assaltare le navi al grido di Tenno
Banzai (come alcuni proposero) ma quello di studiare queste navi e
quello che portavano.
Che il Giappone avesse il capitale inerziale non ci sono dubbi. Ma in
una società come quella giapponese il capitale inerziale è più basso
rispetto ad una società occidentalizzata.
Post by ArAmeshPost by Albion of AvalonL'abolizione della casta dei samurai è piuttosto
un'operazione di facciata. Essi rimango e sono
sempre il centro della società. Sia come "classe"
produttrice di quadri dirigenziali sia come modello comportamentale.
Non sono sicuro che sia corretto identificare una classe con gli
individui che la compongono. E' l'evoluzione della funzione sociale
della classe che interessa, non il chi.
Sul lungo periodo questa analisi rende. MA sul breve, cioè nel volgere
di due o tre generazioni, questa analisi non funziona. Poiché nel
Giappone non ci fu una vera rivoluzione sociale. Questo perchè era
sempre la stessa classe dirigente che dirigeva la modificazione sociale,
e come tutte le classi tendeva ad auto preservarsi.
Post by ArAmeshIl giappone dell'inizio del novecento è una realtà economica e militare
in ascesa. Si risparmia e si reinveste in industrie e in
modernitzzazione. Da dove viene quel capitale? Non è capitale
occidentale, è capitale nazionale, ma proviene dalle proprietà di una
classe. Quella classe magari è la stessa casta nobiliare di due secoli
prima o i suoi discendenti, ma ha visto mutare la propria funzione nel
rapporto di produzione.
Si.
Ma come classe rimane.
Prima era fedele al suo Daimyo poi al suo Zaibastu.
I rapporti sostanziali non cambiano, solo quelli formali.
Post by ArAmeshIn fondo pensa: anche dopo il crollo dell'URSS il capitale è rimasto
attaccato alle mani dei burocratio del vecchio potere sovietico. Tutti i
grandi "oligarch" russi di oggi sono si in qualche modo formati come
quadri del PCUS sotto Breznev. Ma non per questo la Russia di oggi è un
paese comunista. Anzi, è l'esatto cobntario. Questo intendo per funzione
sociale della classe al di là dei singoli individui.
Qualcuno ti potrebbe dire che in URSS non c' mai stato comunismo dalla
morte di Lenin.
Post by ArAmeshCerto gli individui che compongono la classe dominante sono rimasti gli
stessi. Ma forse è questa la ragione per cui si sono potuti permettere
un tradizionalismo innocuo e di facciata. Di facciata: perché Yamamoto
Sama non è un daimyo delle guerre civili, sebbene voglia riconoscersi
tale. E' un moderno ammiraglio di una potentissima marina militare.
Yamamoto (il sama manco all'imperatore lo concedo) era un samurai che
obbedì all'ordine del suo imperatore. Invece di arriganre gli altri
samurai ed attaccare i samurai nemici, arringò i suoi piloti (spesso
discendenti di samurai) e gli scagliò con gli occhi tondi. Nonostante
fosse contro a questa politica.
Post by ArAmeshPost by Albion of AvalonPost by ArAmeshIl colonialismo giapponese, perciò, è "occidentale"
Ed ancora non sono d'accordo.
Il Giappone ha bisogno della Cina per via del riso.
Al Giappone mancano due cose. Materie prime e cibo.
Con l'inizio della rivoluzione industriale giapponese
il precedente fragile equilibrio si rompe ed il Giappone
necessita di nuove risorse. Da qui l'invasione della
Korea (vecchio pallino giapponese) e l'invasione della
Cina (altro vecchio pallino giapponese).
OK. Fin qui la cosa si svolge secondo il modello di sviluppo europeo.
No.
Perché noi occidentali non andammo mai nelle colonie per cercare di
sfamare i nostri popoli. SI andò nelle colonie per la gloria e le ricchezze.
Si andò in India per il tea, per le richezze e per l'oppio da vendere
alla Cina in cambio di argento. Si andò in America per l'oro dei popoli
amerindi. Si andò in Sud Africa per l'oro ed i diamanti e così via.
Mai si andò per il cibo.
Cosa molto diversa.
Basta vedere il comportamento giapponese durante la prima fase della
seconda guerra mondiale in Cina. Spesso faceva raid per procurasi cibo
per la madre patria.
TI risultano comportamenti analoghi inglesi od olandesi?
Post by ArAmeshAnche gli europei in genere - nelle guerre europee - usarono più
"parcere subjectis" di quanto non ne avessero usata fuori. Lo stesso
accade ai giapponesi, che però fanno vedere ampiamente di cosa sono
capaci tipo a Nanchino.
Ho detto escludere la Cina.
I giapponesi avevano una sorta di conto aperto con la Cina. Li
consideravano una sorta di sub umani degni solo del loro disprezzo. Non
abbiamo comportamenti simili in Brimania od in Thailandia.
Post by ArAmeshFacciamola semplice: non ti sembra che la politica estera americana
abbia trattato l'Europa con molti più riguardi di quanti ne abbia avuti
in america latina, o in medio oriente? Ecco, questo è potere che si
struttura. Chi decide chi sono i buoni e i cattivi, redistribuisce
risorse sulla base della decisione presa. E' ovvio che per noi europei
"anti americano" è un insulto che ti squalifica e ti identifica come
estremista. Mentre altrove è considerato un dovere morale essere anti
americani. E' la conseguenza di quella struttura.
Insomma.
C'è molto da dire in materia.
Siamo proprio sicuri che gli US abbiano trattato male il medio oriente?
Qualcuno forse dovrebbe ricordare che quando gli israeliani si erano
leggermente incazzati coi siriani ed avevano deciso di presentare di
persona le proprie lamentale al governo di Damasco furono gli americani
che lo impedirono.
Ricordiamo pure che quando i Soviet andarono in gita in Afghanistan
mentre gli arabi strepitavano furono gli americani che cacciarono la
moneta ed il personale per addestrare i guerriglieri. Vogliamo pure
ricordare che quando Saddam (armato dai soviet e dai francesi) volle
andare a visitare Kuwait City furono gli americani a dissuderlo dal fare
una tappa anche a Riad.
Post by ArAmeshIl Giappone aveva semplicemente una propria tabella di "buoni" e
"cattivi", ma la sostanza IMHO non cambia.
Cambiano le motivazioni.
--
"This unusual and highly successful species spends a great deal of time
examining his higher motives and an equal amount of time ignoring his
fundamental ones. He is proud that he has the biggest brain of all the
primates, but tries to conceal the fact that he also has the biggest
penis." Desmond Morris